Addolcitori: quale scegliere?
- Autore: Stan Petkov
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- 11 nov, 2019

L’acquisto di un addolcitore d’acqua può rappresentare una piccola rivoluzione, nella vita domestica. Tanti sono infatti i vantaggi che questo dispositivo può apportare: dal minor uso di detergenti e detersivi al risparmio sui costi di manutenzione degli elettrodomestici.
Prima di scegliere un addolcitore, però, è opportuno conoscerne il funzionamento e le caratteristiche, in modo da poter acquistare quello più indicato per le proprie necessità. Cosa considerare, quindi, nella scelta dell’addolcitore?
Prima di scegliere un addolcitore, però, è opportuno conoscerne il funzionamento e le caratteristiche, in modo da poter acquistare quello più indicato per le proprie necessità. Cosa considerare, quindi, nella scelta dell’addolcitore?
Come funzionano gli addolcitori
In primo luogo, sarà utile conoscere il meccanismo di funzionamento di un addolcitore. La sua azione consiste nella riduzione della concentrazione di minerali, tipicamente contenuti nell’acqua: tra i più comuni ci sono il calcare (carbonato di calcio) e il magnesio.
Il processo più comunemente utilizzato è quello dello scambio ionico: grazie all’impiego di apposite resine, ioni di sodio vengono scambiati con ioni di calcare e magnesio, alleggerendo quindi l’acqua. La drastica riduzione di calcare e magnesio giova a praticamente tutti gli elettrodomestici che quotidianamente lavorano con l’acqua:
Il processo più comunemente utilizzato è quello dello scambio ionico: grazie all’impiego di apposite resine, ioni di sodio vengono scambiati con ioni di calcare e magnesio, alleggerendo quindi l’acqua. La drastica riduzione di calcare e magnesio giova a praticamente tutti gli elettrodomestici che quotidianamente lavorano con l’acqua:
- caldaie, boiler, scaldabagni
- lavatrici, lavastoviglie, macchine del caffè
- tubazioni e termosifoni.
Come scegliere l’addolcitore
I fattori da prendere in considerazione per la scelta dell’addolcitore sono quindi strettamente legati alla quantità di acqua utilizzata ogni giorno. Bisogna in particolare tenere conto di due parametri.
Il primo è rappresentato dalla capacità ciclica, cioè il volume di acqua addolcita che l’apparecchio è in grado di produrre in un ciclo completo, tra rigenerazione e l'altra
Questo parametro può chiaramente variare in base alla durezza dell’acqua, e crescerà al decrescere della durezza stessa.
Il secondo è rappresentato dalla capacità di interscambio, cioè la quantità di calcare e altre particelle che la macchina sottrae all’acqua e trattiene.
È poi importante stabilire quanto spazio si potrà dedicare all’addolcitore, così da capire quale modello preferire: quelli con una sola unità, in cui resine e serbatoio filtrante coesistono, o quelli in cui tali elementi sono separati.
Il primo è rappresentato dalla capacità ciclica, cioè il volume di acqua addolcita che l’apparecchio è in grado di produrre in un ciclo completo, tra rigenerazione e l'altra
Questo parametro può chiaramente variare in base alla durezza dell’acqua, e crescerà al decrescere della durezza stessa.
Il secondo è rappresentato dalla capacità di interscambio, cioè la quantità di calcare e altre particelle che la macchina sottrae all’acqua e trattiene.
È poi importante stabilire quanto spazio si potrà dedicare all’addolcitore, così da capire quale modello preferire: quelli con una sola unità, in cui resine e serbatoio filtrante coesistono, o quelli in cui tali elementi sono separati.
Perché munirsi di un addolcitore
In ultima analisi, un addolcitore permette di ridurre i consumi di saponi e detersivi (perché l’acqua più leggera non li lava via altrettanto facilmente) e allunga la vita degli elettrodomestici: tra le cause di malfunzionamenti e degli interventi di manutenzione periodica, infatti, l’accumulo di calcare è la più frequente.