Manutenzione della caldaia: servizio ordinario di controllo
- Autore: MARTINI NICOLA
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- 13 dic, 2018

Gli impianti di riscaldamento e di condizionamento, oggi, sono una parte integrante di qualsiasi progetto edilizio, residenziale o commerciale, al pari dell’impianto elettrico o dell’allacciamento alla linea telefonica. Il fatto che siano così comuni, può tuttavia far dimenticare che una manutenzione corretta degli impianti è fondamentale, sia per garantirne il funzionamento ottimale, sia per ragioni di efficienza energetica. In cosa consistono, esattamente, i controlli periodici ai quali sottoporre la propria caldaia?
In cosa consiste la manutenzione della caldaia?
La manutenzione ordinaria della caldaia, cioè quella serie di interventi necessari per garantire il corretto funzionamento dell’impianto e ridurre al minimo guasti o rischi, comprende una serie di azioni da eseguire periodicamente:
- la prova di
tiraggio della canna fumaria;
- la pulizia del
bruciatore e dello scambiatore, dal lato di emissione dei fumi;
- il controllo
della perfetta efficienza dei dispositivi di sicurezza;
- l’analisi del
funzionamento dei comandi per regolare la temperatura dell’acqua sanitaria e di
quella immessa nel circuito dei radiatori;
- il controllo
dell’usura dei consumabili, come guarnizioni, elettrodi o ugelli.
A tali operazioni si aggiunge il controllo dei fumi: le emissioni, infatti, non devono superare determinati parametri, affinché l’impianto sia a norma. In questo caso, “a norma” significa sia rispettoso dell’ambiente (le emissioni non devono inquinare l’atmosfera al di sopra di una certa soglia) sia dall'alta efficienza energetica.
Proprio l’efficienza energetica, infatti, è il parametro più importante per giudicare il funzionamento di una caldaia, cioè la quantità di calore che essa riesce a generare rispetto al combustibile consumato: gas, pellet o altro combustibile solido o liquido che sia.
La normativa sulla manutenzione delle caldaie
I controlli sull’efficienza energetica e lo stato globale di funzionamento delle caldaie dipendono dalla potenza degli impianti:
- i sistemi
domestici dalla potenza compresa tra 10 e 100 kW a combustibile solido o
liquido vanno controllati ogni 2 anni;
- i sistemi
domestici, sempre compresi tra 10 e 100 kW di potenza ma funzionanti a gas
metano o GPL vanno invece controllati ogni 4 anni;
- per gli impianti
di potenza superiore a 100 kW, invece, la periodicità dei controlli va
raddoppiata: una volta all’anno se l’impianto è a combustibile solido o
liquido, due volte all'anno se l’impianto funziona a gas.
Tali scadenze non sono arbitrarie, ma sono evidentemente stabilite in base all'efficienza energetica che si richiede agli impianti di riscaldamento. Non si tratta, infatti, solo della comodità di avere un ambiente perfettamente riscaldato, ma anche di poter contare impianti che funzionano in tutta sicurezza.