Smaltimento dei gas CFC, HCFC e HFC
- Autore: MARTINI NICOLA
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- 03 ago, 2018

Il corretto smaltimento dei gas refrigeranti – indicati con sigle come CFC, HCFC, HFC – è regolamentato da legislazioni sia locali che a livello europeo. Il motivo è che questi gas, se dispersi nell’atmosfera, possono essere molto dannosi per l’ambiente e per l’uomo. A questo si aggiunga che, al giorno d’oggi, l’utilizzo di gas per la refrigerazione è ancora più diffuso di un tempo, e che sono sempre di più gli impianti che ne fanno uso per una vasta gamma di funzioni. Ogni anno solo in Italia vengono vendute circa 10.000 tonnellate di gas refrigeranti nuovi, a fronte di uno smaltimento nei tempi e nei modi idonei che, purtroppo, riguarda ancora soltanto una piccola frazione di questo numero.
Come gestire questi rifiuti speciali pericolosi
Per smaltire secondo la legge e nel pieno rispetto dell’ambiente che ci circonda il gas refrigerante, è necessario raccoglierlo in bombole speciali, recuperarlo e avviarlo allo smaltimento oppure alla rigenerazione grazie a impianti autorizzati. Questo tipo di gas devono essere gestiti, in tutto e per tutto, come rifiuti speciali pericolosi, anche perché tra le cause principali del buco dell’ozono e dell’effetto serra.
Affidarsi a professionisti per lo smaltimento dei gas refrigeranti è il modo migliore per non incorrere in violazioni della legge. Chi possiede macchinari del freddo, condizionatori, camion e celle frigoriferi, gruppi frigo e così via, produce di norma bombole contenenti gas refrigerante esausto. Va ricordato, inoltre, che in base al Regolamento Europeo n°1005/2009, il gas refrigerante recuperato dagli impianti non è trasportabile; cioè può essere reimpiegato solo nello stesso luogo dell’intervento, e solo i gas HFC rigenerati – correttamente certificati, con tanto indicazione del numero di lotto e di nome e indirizzo di impianto di refrigerazione – possono essere trasportati, commercializzati e riutilizzati per la manutenzione in altri impianti.
Le alternative: rigenerazione o smaltimento definitivo
I servizi di smaltimento di gas refrigeranti mettono a disposizione degli utenti dei recipienti di diversa capacità, per le piccole e grandi utenze, da utilizzare per il recupero del gas esausto; di norma, poi, sono gli stessi operatori che passano presso la sede del cliente, ritirano le bombole e le portano presso il centro di raccolta, dove vengono destinate allo smaltimento.
Vengono, inoltre, effettuate le necessarie analisi chimiche sul rifiuto per valutare le caratteristiche del gas refrigerante, con tanto di grado di umidità e presenza di eventuali residui inquinanti, e se il risultato è che il gas non è rigenerabile viene avviato con il suo recipiente verso lo smaltimento definitivo tramite termodistruzione.